BISCEGLIE, 11 settembre – Scomparso il mega palco del Centenario, con i suoi super “Big”. Via pure la grande orchestra. Per l’edizione 2023 del Premio Nazionale Don Uva si è optato per una linea “minimal”, ma pur sempre “di sostanza”, condivisa con gli organizzatori dal neo direttore artistico Alfredo Nolasco, all’indomani del passaggio del testimone da un predecessore del calibro di Gegè Telesforo. L’evento, alla sua terza edizione, è stato un grande successo e si è consolidato a livello nazionale. La serata, andata sold out, della quale ancora si parla, si è subito caratterizzata con un crescendo di emozioni, illuminandosi anche attraverso la genialità e il talento di Elisa Barucchieri, creatrice di uno show multimediale esclusivo, mozzafiato. La sua compagnia di danza contemporanea “ResExtensa Dance Company” ha disegnato arte nel cielo stellato dell’Opera Don Uva di Bisceglie, affiancando alla luna piena danzatori tra terra e aria, acrobati, proiezioni immersive ed effetti sorpresa. “È bella la nostra storia” ha narrato la Barucchieri, estasiando un pubblico attento, a tratti incantato, pronto a tributare applausi a scena aperta. Un abbraccio ideale che ha commosso il premiato di questa terza edizione, finalmente pugliese (di Bitonto): Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano all’Jonio, “per aver istituito – come evidenziato, tra l’altro, nella motivazione – una vera e propria clinica del corpo e dello spirito orientata verso i più sofferenti con un impegno costante e concreto, per la sua intensa opera ministeriale prima ed episcopale in seguito…”. Nelle parole di ringraziamento di Mons. Savino, messaggi chiari ed inequivocabili. A cominciare dal riferimento a Papa Francesco che nell’omelia tenuta in San Pietro, durante la messa per la celebrazione della Giornata mondiale dei poveri, ha citato con una sua folgorante intuizione le parole dette da don Tonino Bello: «Organizzare la speranza». I denominatori con Don Uva sono tanti. E allora si rende doveroso, sul suo esempio, “tradurre la speranza in vita concreta, l’impegno in carità, in scelte e gesti concreti di attenzione, giustizia, solidarietà, cura delle sofferenze dei poveri affinché anche la speranza degli ultimi possa rinascere…”. Mons. Savino ha sottolineato: “Chi tocca un ammalato, tocca la carne viva di Cristo”, dedicando l’ambito riconoscimento “a tutti i diversamente abili mentali, che oggi purtroppo sono in crescita esponenziale”.
La presenza di Don Uva è sembrata quasi palpabile. Ad un certo punto dello spettacolo, si è addirittura materializzata sulla scena, grazie all’ottima interpretazione dall’attore Uccio Carelli, per una “intervista impossibile” su cui Nolasco, protagonista di una brillante conduzione, ritmata e coinvolgente, ha giocato il tutto per tutto: un fuori programma inatteso, ma di effetto, che il pubblico, dapprima attonito, ha accolto calorosamente, con un briciolo di commozione. La serata non ha concesso pause: è stata un susseguirsi di emozioni, tra musica, danza, cultura, teatro e talk-show: dalle incursioni musicali del maestro Beppe Summo alle performance canore della talentuosa Vanna Sasso, al monologo del poeta Cosimo Damiano Damato, che ha parlato della sacralità della poesia, accompagnato da Riviera Lazeri, violoncellista di fama internazionale.
Applaudito l’intervento dell’AD di Universo Salute Luca Vigilante, che ha sottolineato “l’importanza dei valori insiti dell’operato di tutti e di un’Opera che sarà sempre viva grazie allo spirito di abnegazione, secondo la guida di quello che è stato, insieme all’opera di Padre Pio e di molti altri, il primo esempio di Welfare”.
Commosso il saluto del vicepresidente di Universo Salute Paolo Telesforo: “Abbiamo premiato – ha detto rivolgendosi a mons. Savino – un uomo eccezionale, un pugliese, anche meridionalista, proprio come Don Uva, suo degno erede”.
Tra le altre personalità invitate da Nolasco sul set, l’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie Mons. Leonardo D’Ascenzo, il sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano, il presidente del cda di Universo Salute Giancarlo Pecoriello e suor Chiara Mace, della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza.
Il Premio Don Uva è stato dedicato al Venerabile prete di origine biscegliese per celebrare la sua importante missione a beneficio degli “ultimi”, per i quali ha realizzato grandi opere. L’evento è stato organizzato da Universo Salute, in collaborazione con Fondazione S.E.C.A., Congregazione Ancelle Divina Provvidenza e «Libri nel Borgo Antico», con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Barletta-Andria-Trani e Comune di Bisceglie. (Federica Nolasco)
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